Pagina:Tozzi - Con gli occhi chiusi, Milano, 1919.djvu/193

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sola allora finse di rimproverarlo, perchè non glielo aveva chiesto anche prima; mortificandolo, senza ch’egli sapesse quel che rispondere: il nero delle sue pupille aveva quella lavatura, che pigliano le cose quando stanno in fondo all’acqua.

Ma nel mettersi il cappello, si bucò con lo spillo un dito. Poteva farsi male anche se egli era lì! Le afferrò la mano, guardando la stilla di sangue che ingrossava sempre di più; e quando fu per cadere, la succhiò.

Ella lo lasciò fare, incuriosita. E gli sorrise come a un ragazzo: già con una dolcezza ch’era più confidenziale e più buona.

Pietro, inebriato, le disse:

— Me ne ricorderò sempre! In Piazza Beccaria, e gli alberi mossi dal vento pareva che non ci dovessero entrare più, il fazzoletto le cadde di mano. Egli lo raccolse, e lo tenne finchè non si lasciarono. Il fazzoletto era quasi la stessa cosa con il vestito di lei.

— Quando torni?

Ghìsola non sapeva se il suo amico le avrebbe fatto far subito da vero quel che voleva.

— Non lo so....

Pietro si sforzò di capire se ne dovesse pensare bene o male: certo, gli parve impossibile ch’ella se ne andasse.

— Domani?