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capace a nascondere la lealtà troppo aperta e ostinata; provandone una violenza che gli dava il malessere. Si sentiva debole sotto il suo spirito affannato, che egli stesso voleva cambiare.
Una domenica, tra le altre, tornò con Antonio a Poggio a’ Meli; perchè aveva scommesso di farlo passare da bugiardo dinanzi a Ghìsola. Ma si vergognava di dirgli quel che soffriva dentro di sè; e sentivasi così da meno del suo amico che gli pareva di statura anche più alta del solito.
Già, camminando, s’erano bisticciati, picchiandosi su la schiena; ed egli aveva piuttosto voglia di smettere e di piangere, disperato che l’altro, invece, ci si divertisse.
Antonio, avvedendosi facilmente del turbamento di Pietro, gli gridò:
— Vedrai se non è vero!
Pietro non rispose più; e l’amico soggiunse:
— Le parlai anche l’altro giorno. Ha promesso di voler bene a me e non a te.
E, per troncar corto, gli dette un pugno; ma Pietro se lo riparò con una mano.
Antonio, sempre più sicuro, seguitava a ripetere:
— Tu non ti avvicinerai a lei.
— Nè meno tu.
— Io farò quello che voglio.
E fingendosi risentito, si riaccostò con la