Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/70

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to del pubblico delle insulsaggini, o falsità, o negligenze onde stiparono i loro scritti.

Io non voglio far qui l’apologia de’ giornali e de’ giornalisti; egli si richiederebbe un grosso volume a svolgere di proposito questo argomento. Alcune riflessioni soltanto mi permetterò di accennare più assai che di stendere, non inutili, credo, e non forse affatto volgari. Se la più parte dei giovani sono allettati da questo genere di letteratura è ragione che sia loro addossata tutta la colpa? Mettetevi un poco una mano al seno, e rispondete, lettori cari; molte di quelle cose che leggete in un articolo di gior nale, a qualunque ora e in qualunque luogo vi garba, forse ad un caffè o in un ridotto, poco prima di andarne a dormire, o fin tanto che vi sono portati i rinfreschi che domandate, le leggereste disseminate in un libro? Quei poveri principianti che hanno indosso la doppia malattia e del secolo in cui sono nati, tutto moto e impazienza, e dell’età giovanile, confidente e operosa, si gettano volentieri in una carriera, salgono volentieri una tribuna, donde possono farsi udire assai facilmente. Le loro opinioni, chi ben voglia pesarle, sono alla fin fine, se non in ogni parte, almeno rispetto a molti punti, l’eco dell’opinione universale; e chi volesse insegnar loro a tacere, non dovrebbe mostrare quell’ansietà, che pur da ognuno si mostra, nel leggere il giudizio di un’opera nuova, di un