Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CXCVII - Mentre il gran Giulio Scala in alto sale

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CXCVII - Mentre il gran Giulio Scala in alto sale

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CXCVII - Mentre il gran Giulio Scala in alto sale
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CXCVII.

Due sonetti encomiastici per Giulio Cesare Scaligero, autore dei Poemata, cit., taluni dei quali furono, scrive il Bandello, «ad instanzia mia» composti in Francia (II-36), quelli cioè riferentesi ad Eroi e ad Eroine bandelliani.
        Questo sonetto e il successivo sono perciò posteriori ai Poemata e quindi dettati nel periodo francese tra il 1541 e il 1544. Elogi di questa fatta, con analoghi attributi si leggono al C. V dei Canti XI.


Mentre il gran Giulio Scala in alto sale,
     Dolce cantando tanti eccelsi Eroi
     È tra poeti il primo oggi fra noi,
     4E rende il nome lor chiaro, e immortale.
Beato lui, che tanto vede e vale,
     Che vera vita dona all’uomo poi,
     Che fiera morte con gli artigli suoi
     8Sotterra mette il velo infermo e frale.
E s’ei più viva vita a’ morti dona
     Di quella della vita, lui che fia
     11Poichè l’alma sarà nel ciel salita?
O ben nata alma, o mente sacra, e pia
     S’or il tuo nome sì famoso suona;
     14Ecco ch’allor eterno ogni uom l’addita.

Note

V. 1. Gran, famoso Giulio Cesare Scaligero personaggio italiano ragguardevole, anch’egli da molti anni, antecedentemente alla andata del Bandello, stabilito ad Agen, col quale visse quivi [p. 275 modifica]in consuetudine di svaghi e di studi, nei comuni ricordi della patria lontana. È il padre del non men famoso Giuseppe, il filologo; quattro volte lo rammenta il Bandello nel Novelliere, sia per dedicargli una novella (II-32) proclamandolo «in ogni dottrina eccellente» (lodi del resto che ribadisce in questi sonetti); sia per ricordare le loro discussioni letterarie e varie tenute in Agen nel salotto italiano di Costanza Rangone-Fregoso (III-29); sia toccando incidentalmente dei Poemata (II-32); sia, ancora per introdurlo narratore d’una novella (II-24) da lui udita da Margherita regina di Navarra. E sempre lo vanta «...il mio da me tanto amato e dai dotti riverito Giulio Cesare Scaligero uomo in ogni dottrina eminentissimo».

V. 2. Dolce, agg. per avverbio; armoniosamente compone i suoi carmi latini per tanti eccelsi Eroi. I Poemata omnia in duas partes divisa comprendono, infatti, ediz. 1600, a p. 286, I. C. Scaligeri, Heroes ad Guidonem Golardum Brassacum; a p. 334, I. C. S., Heroinae ad M. Bandellum.

V. 4. Acquista fama di poeta e procaccia gloria agli eroi da lui celebrati, strappandoli — commenta la seconda quartina — all’oblio della morte.