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XXII
STATO SOCIALE
(continuazione)
e fossero senza immaginazione sarebbero ancora senza cuore, ma si è detto e scritto ripetutamente che i vincoli del sangue son poco stretti e pochissimo tenaci tra gli Indiani, e questo fatto si è voluto dedurre, oltre che dalla osservazione, anche dal ragionamento, basato sulla mancanza della famiglia e sulla presenza del concubinato.
Temo che si corra troppo. Assuefatti alla nostra tradizione cristiana, che, tra parentesi, fa eccezione alla immensa maggioranza delle altre e che si paga in parte colle perfidie dissimulate della infedeltà e con la immoralità sfacciata della prostituzione. A noi ci pare, che se una donna non è unita all’uomo, per tutti i sacramenti della Chiesa e se non è sola, siavi l’atrofizzamento d’ogni sentimento gentile.
Potrebbe dimostrarsi anche il contrario: ma limitandosi al nostro compito degli Indiani, qua io ho visto prove di grande tenerezza coniugale tra poligami.
Un Indiano che avevamo a bordo, e che aveva una bella e giovine compagna, la vigilava e l’adorava come una vergine. L’Indiano che fu morso dalla vipera, e che curammo a bordo,