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136 P. II. AR. XI. DIGRESSIONE SOPRA IL FREDDO.


Buffon sul raffreddamento successivo de’globi Planetarj; poichè sebbene questo deoba ellere, e sia lentissimo, insensibile di anno in anno ( se anche proceda solamente in serie aritmetica, e non in qualche serie di potenze, come potrebbe darsi ), a capo però di molti anni fi può far sentire anche nei nostri grossolani istrumenti: il fatto certo è riflessibile .

Ma non è solo: vi sono altri fatti, i quali possono esser legati col medesimo . Uno è quello rimarcato sopra, d’un aumento sensibile di peso nell’Atmosiera, attestato dalle altezze medie del Barometro, le quali nei prossimi anni fi osservano maggiori di quelle degli anni addietro. Un altro fatto è una misura maggiore di pioggia che pure fi rileva in questi ultimi anni. Vi fi aggiugne un maggior numero di giorni oscuri, nuvo»

lofi, caliginofi, piovosi, ventosi. In fine sembra notarsi un’influenza nuova di malattie putride, scorbutiche, per lo innanzi quasi ignote nei nostri paesi, con una generale sterilità ( fterilescenza ) della Terra, ed dn degrado di bontà nei frutti. Vedete gli articoli qui dopo .

Altrove ( Nove Tabule Barometri, in Scholio ), ho cercato di spiegare questi fatti annessi, col prirno, vale a dire coll’aumento del freddo. Poichè il freddo condensa l’Atmosfera . L’aria resa più densa può sostentare una maggior quantità di vapori, e di aliti: quindi maggior peso, ed altezza maggiore nel Barometro: le stesse materie rendendo il cielo più ingombro , devono anche renderlo più fosce, nuvoloso, caliginoso, piovoso, mal fano. Î

Un darto anonimo ( Rozier Suppl. Tom. XIII. Pag. 342. ), ticonosce vera la mia oslervazione sull’aumento del freddo, e la conferma colle osferva= zioni proprie, è con quelle dell’Accademia di Parigi . Ma nora insieme una spezie di paradoslo, ed è, che mentre va crescendo il freddo,, cresce anche il caldo, in questo senso, che in certi giorni d’Estate fi fa, negli anni più vicini a noi, sentire un grado maggiore di caldo; e lo prova comparando le somme de’ massimi caldi, di I4 in 14 anni, dal 1699 fino al 1754 Propone la sua idea, per ispiegare e conciliare questi due fatti in apparenza così ripugnanti. Si vale dell’opinione del Sig. -Evulero, ch:

fa la Terra avvicinarsi al Sole . Poichè da questo principio nascono due conseguenze: una, che la Terra avvicinata alla sorgente del fuoco debba concepire maggior calore, quindi il maggior grado di caldo che fi osserva in alcuni giorni d’Estate; ma, perchè insieme s’abbrevia l’anno» il cal»

do ha poca durata, è deve cedere il luogo al. freddo.

Se il fatto dell’avvicinamento della Terra al Sole, e dell’accorciamento dell’anno fosse vero, questa spiegazione ‘avrebbe un’apparenza soddis= facente: la differenza di 8 giorni nella State è nel Verno per li nostri Antipodi, fa loro, come fi è offervato sopra, una differenza notabile di stagioni rispetto a noi. Ma questo avvicinamento della Terra, ed accorciamento dell’anno è negato da dottissimi astronomi; e fe fosse anchs vero, fi riduce a così poco, che non può produrre ‘effetto sensibile z; cosa ha che fare una minorazione di pochi secondi nell’anno col calore e col freddo tanto alterato delle annate?: i i È

Non ispiega poi l’altro gran fenomeno del Barometro, parimenti ricono-


sciuto