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vazione al trono incominciò Roma a ricevere un nuovo lustro, poichè seppe con tanto zelo e tanta fermezza di spirito estirpare quanto mai di empietà avea fino allora trionfato, e far conoscere a tutto il mondo con tante sue gloriose imprese emule dell’antico fasto romano, che il suo vasto ingegno aveva del pari saputo riempire l’enorme intervallo che passava fra l’umile capanna di suo padre ed il trono del Vaticano, e lo avea reso finalmente degno della gloria di essere uno dei Sovrani più meritevoli di regnare. Sebbene la tragica fine di Lodovico Orsini fosse ancora impressa nell’alta mente di quel regnante Sommo Gerarca, tuttavia memore dell’infelice Dama Vittoria Accoramboni, che restata vedova come abbiam detto, del suo nipote Francesco Peretti divenne poi sposa di Paolo Giordano I. Orsini, volle far conoscere a tutti l’alta stima che avea per le due Famiglie Orsina e Colonna, dando in matrimonio ambedue le sue nipoti quanto belle, altrettanto virtuose, cioè Flavia al Duca Virginio figlio del suddetto Paolo Giordano con 80000. scudi di dote oltre un regalo di altri 20000, ed Orsina nello stesso giorno al Gran Contestabile Marco Antonio Colonna con pari dote e regalo, per cui queste due famiglie ebbero dal medesimo Sisto il titolo di primarii Baroni romani, e Principi del Soglio Pontificio. Questo titolo però sebbene non fosse stato dal Pontefice Giulio II. di lui antecessore espresso quando per di lui mediazione si riconciliarono con solenne atto dopo tante inimicizie e sciagure fra loro passate nel corso di varii secoli, come dirò quanto prima, pare che sin d’allora figurassero ambedue presso la S. Sede nel modo stesso che figurarono dipoi fino al presente, e che Sisto V. in contemplazione anche di quel felice avvenimento abbia voluto confermare quel titolo così distinto glorioso alle due nobilissime famiglie. Ma se vi furono delle epoche oltre la sopradetta distinte pur troppo da tragiche e funeste sciagure per questa illustre famiglia, ve ne furono però tante altre in cui la medesima meritò immensa gloria ed onore. Sappiamo dalla Storia che perseguitato da Carlo III. di Durazzo Re di Napoli Urbano VI. ed assediato in Nocera fu da Raimondo Orsini figlio del Conte di Nola poi Principe di Taranto, con un grosso corpo della sua truppa felicemente liberato l’anno 1384. e condotto con tutto il suo seguito al più vicino lido del mare onde mosse sulle galere di Genova fatte venir dagli Orsini, e così deluse gl’infami disegni di quel monarca, il quale però adirato all’eccesso sfogò il suo sdegno contro i sette Cardinali, che il detto Papa aveva fatto porre in prigione, perchè sospetti di aderenza alla parte contraria, facendone gittare cinque di essi in mare legati entro de’ sacchi. Sappiamo altresì che il bravo Cammillo Orsini di cui tanto parla l’Orologi nella vita di lui sostenne sotto il Pontificato di Paolo IV. Caraffa il governo generale dello stato ecclesiastico con tanta riputazione