Pagina:Prose e poesie (Carrer) IV.djvu/84

Da Wikisource.
80

Senz’aver potuto e saputo raccozzare veruna di dette canzoni per modo da poter presentarla ad essere esaminata da intelligenti lettori, mi sono abbattuto in più d’una, dalle quali (tra la rozzezza e stolidità di alcune aggiunte che ben si scorgeva essere state appiccate al corpo originario della poesia, senz’aver nulla d’inviscerato con essa) scappavano lampi d’immaginazione vivace e gagliarda oltre ogni dire, e traspariva un’abbondanza e verità di passione da poter contendere con quanto hanno le lettere di più eccellente. A chi non è toccato di udire alcuna volta quel volgare lamento della Rosettina, a cui fallito il primo voto d’amore viene l’anima consigliando di farsi fare una cassa profonda, capace di tre persone, nella quale poter essere allogati, il padre, la madre, e l’amante suo, che, cadavere almeno, le sarà conceduto di aver fra le braccia? E non esilara, e quasi direi non profuma la mente, quel fiore, ch’essa vuole piantato nel fondo di detta cassa, acciò le genti di la passando domandino che fiore sia quello, e venga loro risposto essere il fiore della Rosettina che mori per amore?

E con più lugubre fantasia, quanto non è vivamente ritratta la colpa e il rimorso di donna Lombarda; della fiera moglie, che, istigata dal malvagio compagno, avvelena il marito, com’egli ritorna a casa e le domanda da bere? E, passato l’anno, nel giorno stesso in cui diede com-