Questi, o bella istriona, onde tu cingi

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Giovan Francesco Maia Materdona

Indice:AA. VV. - Lirici marinisti.djvu Sonetti Letteratura XIV. Ad Isabella Chiesa Intestazione 2 agosto 2022 100% Da definire

Costei ch'altero esempio è di beltate Voi che de l'Adria a le famose sponde
Questo testo fa parte della raccolta Poesie di Giovan Francesco Maia Materdona
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XIV

AD ISABELLA CHIESA

che rappresentava sul teatro una regina

     Questi, o bella istriona, onde tu cingi
fianco e crin, regi ammanti, aurati serti,
mostrano ai guardi alteri, agli atti esperti,
ch’esser devresti tal, qual ti dipingi.
     Stringer con quella mano, onde tu stringi
un finto scettro, un vero scettro merti;
t’ammirano i teatri e stanno incerti
se vanti i veri regni o se li fingi.
     Sii pur finta reina: or se le vere
cangiasser col tuo stato i regi onori,
quanto gir ne porian ricche ed altere!
     Ch’è gloria assai maggior d’alme e di cori
reggere il fren, che in testa e ’n braccio avere
cerchio e verga real di gemme e d’ori.