La caccia di Diana/Canto XIV

Da Wikisource.
Canto XIV

../Canto XIII ../Canto XV IncludiIntestazione 25 ottobre 2010 100% Da definire

Canto XIII Canto XV

[p. 46 modifica]

Salvossi questa alquanto in alto loco
     Sonando un corno raccogliendo i cani,
     Ch’erano avanti qual molto e qual poco,
Impignendoli al toro con le mani,
     Ciuffa, gridava piglial, buon pezzuolo, 5
     Piglial dragone, e piglial, graffiacani.
E poi ch’ad esso l’abbaiante stuolo
     Gli ebbe drizzato, quale per la coscia,
     Chi per l’orecchie gli porgeva duolo;
E da tutti la mortale angoscia 10
     Cacciava a suo potere, or con l’un corno
     Ferendo l’uno, ed or coll’altro poscia;
E simile co’ calci a sè dintorno
     Non ne lasciava nessuno appressare,
     Sì passò prima gran parte del giorno; 15
Tanzella non facea se non gridare,
     E spesso in fallo saette gittava,
     Non parendogli mai colpo donare.

[p. 47 modifica]

Tuccella Serisal, che quindi andava,
     Un dardo le prestò, e quella allora 20
     Con tutta la sua forza gliel gittava;
Nel mezzo de’ duo corni un poco fora
     Li colse con tal forza, che si fisse,
     E quivi si morì senza dimora.
Trasseli quella il core, e poscia disse: 25
     Tuccella andiamo ove ti piace omai,
     Ch’io me n’andrei contenta s’io morisse.
Disse Tuccella: certo ragion hai,
     Sì fatta pugna hai vinta; e preser via
     Al traverso del monte, e giro assai 30
Pria che trovasser bestia, tuttavia
     Mirando ogni cespuglio; e sì andando,
     Caterina Caraffa in compagnia
Preser con loroe e givan ragionando
     Del lor cacciare e de’ loro accidenti, 35
     Una parola poi l’altra tirando.
Ma con le punte agute in sè battenti
     Videro allora un istrice vicino,
     Che ruppe loro i lor ragionamenti;
E fermatasi quivi nel cammino, 40
     Tuccella aperse l’arco e lui ferio,
     E di quel colpo si morì il tapino.
Caterina Caraffa allor seguio
     Con li suoi cani un caprio, che fuggiva
     Quanto poteva al monte con disio; 45
Ma li can di Covella, che reddiva
     Al pian, trovaron quello, onde fu morto
     Da Caterina, che forte il seguiva.

. [p. 48 modifica]

Prendeva al piano mirabil diporto
     Catrina Fighinolfi sopra il lito 50
     Del fiumicello, il cui correre è corto:
Ell’avea funi nel fondo pulito
     Del fiume poste con lacci ravvolte,
     Per un’idria pigliar da lei sentito;
La quale dando per lo fiume volte, 55
     Incappò in quelle, onde costei ridendo
     La tirò suso, e risersene molte
Con lei insieme, l’ingegno vedendo.

{{Conteggio pagine|Speciale:Statistiche}