La caccia di Diana/Canto XV

Da Wikisource.
Canto XV

../Canto XIV ../Canto XVI IncludiIntestazione 25 ottobre 2010 100% Da definire

Canto XIV Canto XVI

[p. 49 modifica]

Covella d’Arco a piè del monte s’era
     Tra giunchi e canne con Berita ascosa,
     Galeotta, al lito di quella riviera;
E ciascheuna con nota amorosa
     Sonava un’arpa grazïosamente, 5
     In voce come il suono e dilettosa.
E mentre elle sonavan dolcemente,
     Due cigni bianchi si calar nel loco,
     Assai vicini a lor, tacitamente.
Col capo ad alto gíano a poco a poco 10
     Appressandosi al suon che piacea loro,
     Faccendo in atti di quel suono il giuoco.
Non s’appressaro a lor quasi costoro,
     Ch’essi incapparo ne’ tesi lacciuoli;
     E dalle donne poi sanza dimoro 15
Pigliati furon, rimutando in duoli
     Lor diletti: e altri a quel romore
     Se ne fuggiron con non lenti voli.

[p. 50 modifica]

Ma Mitola Caracciola un astore
     Portava in mano ardito nell’aspetto, 20
     Di più vol ch’altro, e di maggior valore;
E giva, andando sopra il ruscelletto,
     E Zizzola d’Alagna era con lei,
     Un naccaro sonando con diletto.
E mentre che sonando gía costei, 25
     Usciron più malardi di quell’acque,
     Forte fuggendo davanti da lei:
Perchè lasciar l’astore allor le piacque,
     Il qual montando uno ne ferio,
     Sì che ’n sull’erba morendo si giacque; 30
E senza tardar punto risalio
     Mentre se ne scendeva, giù calando,
     Infino in terra con un altro gío.
Mitola andando dietro a quel gridando,
     E Zizzola con lei, l’astor riprese, 35
     Co’ due malardi al fiume ritornando.
Covella Dona i suoi passi distese
     Di dietro ad uno struzzo che fuggiva
     Giù per lo piano temendo l’offese,
Ma nol poteva tanto andar seguendo 40
     Ched e’ più non fuggisse, e spesse volte
     Si rivoltava con l’ali battendo.
Il molto correre e le frasche folte
     Avevano a Covella tutti i panni
     Quasi stracciati, e quali a sè ravvolte; 45
Ond’ella piena e d’ira e d’affanni
     Tututta ardeva nella faccia accesa,
     Di quello uccel desiderando i danni.

[p. 51 modifica]

Con più vigor nuova forza ripresa
     Seguitandol, si fè prestare un arco, 50
     Fra sè dolente di cotale impresa.
Ma dopo molto andare ad un gran varco
     Il colse e saettollo, e quegli allora
     Quivi morì con dolente rammarco.
Covella il prese sanza più dimora, 55
     E tirollosi dietro infino al piano,
     Riferendol da capo ad ora ad ora,
Istroncandoli il capo colla mano.

{{Conteggio pagine|Speciale:Statistiche}