Pagina:Poemetti italiani, vol. I.djvu/210

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Gloria di Marte infiamma
Fervidissimi alunni, ogni altro merto
Disperando uguagliare a sì bel fine
Si battero la fronte, e ’l vano serto
Indispettiti si strappar dal crine.
     Or sia, ch’io pur sulla tua tomba inchino
Grand’Eroe, che fè morte ancor più grande,
Rochi gemiti vani, e vane spande
Lagrime ingiuriose al tuo destino?
Le funeree ghirlande
Muse recate a chi d’allor non l’ebbe,
A chi la morte increbbe
Muse cantate in umil suono, e tristo;
Mal conosce gli eroi chi li compiange;
Nè per qualunque strada
Alla gloria si vada
Troppo caro giammai ne sia l’acquisto:
Alte voci canore, e luminoso
Carme trionfator del basso obblio
A te degno di te consecrar oso
O già novo su gli astri assunto Dio.
     Non ch’a me pur faccia lusinga il suono
Invirator 1, che dalla Senna al nero

  1. Varj premi furono proposti in Germania, ed in Francia a chi avesse fatto la miglior ode su di questo soggetto.