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Pagina:I quattro libri dell'architettura.djvu/113

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In Vicenza sopra la piazza, che volgarmente si dice l’Isola; ha fabbricato secondo l’invenzione che segue, il Conte Valerio Chiericato, Cavaliere e Gentiluomo onorato di quella Città. Ha questa Fabbrica nella parte di sotto una loggia davanti, che piglia tutta la facciata. Il pavimento del prim’ordine si alza da terra cinque piedi: il che è stato fatto sì per porvi sotto le cantine, ed altri luoghi appartenenti al comodo della casa, i quali non sariano riusciti se fossero stati fatti del tutto sotterra (perciocchè il fiume non è molto discosto), sì ancora acciocchè gli ordini di sopra meglio godessero del bel sito dinanzi. Le stanze maggiori hanno i volti loro alti secondo il primo modo delle altezze dei volti, le mediocri sono involtate a lunette, ed hanno i volti tanto alti quanto sono quelli delle maggiori. I camerini sono ancor essi in volto, e sono ammezzati. Sono tutti questi volti ornati di compartimenti di stucco eccellentissimi di mano di Messer Bartolommeo Ridolfi Scultor Veronese, e di pitture di mano di Messer Domenico Rizzo e di Messer Battista Veneziano, uomini singolari in queste professioni. La sala è di sopra nel mezzo della facciata, ed occupa la parte di mezzo della loggia di sotto: la sua altezza è fin sotto il tetto, e perchè esce alquanto in fuori, ha sotto gli angoli le colonne doppie; dall’una e dall’altra parte di questa sala vi sono due logge, cioè una per banda, le quali hanno i soffitti loro ovvero lacunari ornati di bellissimi quadri di pittura, e fanno bellissima vista. Il primo ordine della facciata è Dorico, ed il secondo è Jonico.