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Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/22

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delle opere minori dell’ariosto. xiii


Sonetti, Madrigali, Canzoni e Capitoli. — Venezia, per Francesco Dalla Barba, detto l’Imperadore 1559; in-8. (Catalogo Capponi).

* — Venezia, presso Francesco Sansovino, 1561; in-12. *

* — ivi, per il Rampazzetto, 1564; in-12. Colle annotazioni del Sansovino. *

ivi, Giolito, 1567 e 1568; in-12. Colle note di Francesco Turchi.

ivi, pel medesimo, 1570; in-12. Rivista da Tommaso Porcacchi.

ivi, per Giorgio Angelieri, 1573; in-12.

* — Londra, Pichard, 1716 (unite alle Satire); in-8. *

* — Venezia, Orlandini, 1730 (Opere ec.); in-fol., vol. II, pag. 333. *

— Amburgo, 1732 (unite alle Satire); in-8.

* — Venezia, Bortoli, 1739 e 1755 (Orlando e Opere ec).; in-12, vol. III, pag. 495. *

* — ivi, Pitteri 1766 (Opere ec.); in-12, vol.VI, pag. 3, 121 e 148. *

* — BergamoFonte/commento: correz. del trascrittore, Remondini, 1771 (Tutte le opere ec.); in-12. *

* — Venezia, Zatta, 1772 (Tutte le opere ec.), in-4. *

* — Parigi, Michele Lambert, 1776 (Opere varie ec.), in-12, vol.III, pag. 3. *

— Venezia, Pitteri, 1783 (Opere ec.); in-12.

— Parigi, Merigot, 1784 (Opere varie ec.); in-12.

— Firenze, Molini, 1822 (Rime Satire ec.); in-8, pag. 193.

ivi, pel medesimo, 1824 (Poesie varie ec.); in-12, pag. 143.

ivi, Ciardetti, 1825 (Tutte le opere ec.); in-12.

Capitolo che incomincia «O più che il giorno a me lucida e chiara,» nell’opuscolo intitolato: Copia d’un capitolo nuovo del Divin S. S. Messer Lodovico Ariosto, con alcune bellissime ottave, in lode delle bellezze d’una donna, et una canzone del melon. Cose tutte piacevoli, non più poste in luce, et nuovamente stampate. Ad instanzia di Messer Giulio Ferrarese. Libretto di sole pag. 8 non numerate, senza nome di stampatore, nè data di luogo od anno; ma delle prime decadi del secolo XVI. Non ci è detto chi sia l’autore delle Ottave, in numero di dodici; la prima delle quali comincia «Chi dira mai di quel bel oro ardente,» e l’ultima finisce «Se agguagli, o signoril Donna, e felice.» La canzone del melon, detta ancora a suo luogo dell’Ortelano, è cosa assai goffa, come può comprendersi dai primi versi che si riportano: «Caro ser homo, buteme un bon melon — Butemalo che ’l sia picolo, che ’l sia fato e che el sia buon, — Che ’l voi donar al mio fidel amor — Son corrocciato con lei per sto melon.» Trovasi nella Biblioteca Magliabechiana.

— Alcuni Sonetti, due Canzoni e un Capitolo furono inseriti anche nella Parte prima delle Rime scelte di diversi autori, di nuovo corrette e ristampate per cure di Lodovico Dolce; Venezia, Giolito, 1553, pag. 114.

— Otto sonetti, tra le Rime scelte de’ Poeti Ferraresi antichi e moderni; Ferrara, Pomatelli, 1713; in-8, a pag. 63. In questa raccolta si trovano ancora le rime di Gabriele, di Virginio e di Orazio Ariosti.

— Quattro Sonetti e un Madrigale. Nella Scelta di Sonetti e Canzoni ec. di Agostino Gobbi; Venezia, Baseggio, 1727, in-12, voi. I, pag. 288.

— Quattro Canzoni, trentadue Sonetti e nove Madrigali. Nel Parnaso italiano raccolto da Andrea Rubbi; Venezia, 1787; in-8, tomo XXVI, pag. 5.

ariosto.Op. min. — 1. b