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Pagina:Fedele, ed altri racconti (Fogazzaro).djvu/196

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stupido, la casa coniugale, la Tonina che difendeva il padrone. Le intimò di uscire; e poichè colei si ribellava, le afferrò un braccio, la trasse alla porta. Se n’andarono così tutt’e due, tempestando, via per l’anticamera.

Vasco, intontito da’ primi colpi, non udì altro. Dopo un certo tempo s’accorse che lo avevano lasciato solo, riconobbe sullo scrittoio il suo manoscritto dell’ultimo desiderio, e pianse lagrime lente, le più roventi, le più amare della sua vita; lagrime, quasi, di una profonda intatta vena, cui finalmente il dolore arrivasse.



Intanto il giorno cadeva, lo studio si faceva scuro. Venne l’ora del pranzo, ma nessuno chiamò l’avvocato, nè lui