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Pagina:Ascensioni umane Fogazzaro.djvu/186

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164 Ascensioni umane

preparare poco a poco e svolgere un altro organo, renderlo mobile prima ad arbitrio, abituarlo poi ad un moto regolare inconscio, formarne il centro vitale potente che incomincia nel bruto a misurar la passione, a palpitar di terrore, di gioia e di collera, che, quando il cervello sarà pronto a concepire l’esistenza della sua interna persona e del mondo esterno, a trarre dai fenomeni naturali l’idea di una Forza superiore, sarà pronto esso pure a dar la sua impetuosa parola, la sua istintiva risposta, il suo primo palpito religioso, Noi vediamo prepararsi nei secoli l’organo più proprio della nostra specie, vediamo animali già superiori agli altri nella costituzione del cervello, nella mutabile vivacità delle passioni, nella disposizione degli occhi raccolti in fronte, condurre per bisogno di cibo, per paura di nemici feroci, una vita arborea che li costringe ad arrampicarsi, a tenersi sospesi, li viene preparando alla posizione eretta e, sopra tutto, a un uso nuovo, più complicato delle estremità. L’abitudine della posizione eretta, oltre a sviluppare i muscoli del petto in modo utile alla vociferazione, modificherà le estremità inferiori, le renderà più stabili, mentre le superiori usate dall’animale per afferrare i rami, per cogliere e maneggiare le frutta acquisteranno una mobilità, un’abilità sempre più grandi, e saranno pronte a diventare uno