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Pagina:Ariosto-Op.minori.2-(1857).djvu/174

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164 la cassaria.

Bruno.                                        Lasciamolo
Gracchiare; andiamo.
Trappola.                                    Che debb’io far, misero?
Io li vô seguitar, se mi dovessino
Uccider, per veder dove la menano.
Bruno.Dove vai tu? se non ti lievi subito
E pigli un’altra strada, più minuzzoti
Questa testaccia, che non si minuzzano1
Le rape quando si mettono a cuocere.
Se tu pretendi ragion nella femmina,
Tróvati innanzi al consultor del dazio.
Trappola.Son mal condotto; m’han tolto la femmina,
Gittato in terra e pel fango rivoltomi,
Tutti i capegli rabbuffati, e pestomi
Il viso e gli occhi, e appresso mi dileggiano.


SCENA VIII.

EROFILO, VOLPINO, TRAPPOLA.


Erofilo.Così venendo pian piano, condottici
Siam fin a casa, nè incontrato il Trappola
Abbiamo ancor, che ci meni la giovane.
Volpino.Non passiamo più innanzi, che lasciandoci
Udir, potremmo far qualche disordine.
Trappola.(Con che fronte poss’io dove sia Erofilo
Comparir? )
Erofilo.                      Parmel veder; ma la giovane
Non c’è.
Trappola.               (Che gli dirò che mi giustifichi?)
Volpino.Non ci veggo la cassa.
Trappola.                                      (Che preambolo
Sarà il mio a dirgli che tolta me l’abbiano?)
Erofilo.Andiamo a ritrovarlo.
Trappola.                                      (Come credere
Mi potrà che per forza, e non di propria
Volontade, abbia lasciato levarmila?)
Erofilo.E che! non hai possuto aver la giovane?
Volpino.Ove hai posto la cassa?
Trappola.                                         Avea la giovane


  1. Ed. Giol. e Bort.: minuccioti, e nel seguente verso: minucciano.