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Pagina:Penombre.djvu/155

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spes unica 153


Tu, tu, fatal pontefice,
     Vecchio dal cor di bronzo,
     Tu, mitrata putredine,
     Sognante un’orbe gonzo,
     45Tu i vivi agghiacci, e i posteri
     Travolgi a ignoto abisso:
     Brandisti il crocefisso
     E la fede crollò.

— O musa! a questo pallido
     50Tuo giovane poeta,
     O eterna dea, tu mormori
     Il nome della meta;
     Tu di Corani e Bibbie
     Sdegni la inutil scola,
     55Tu parli la parola
     Del bello e dell’amor.

Ma vedi? è solitaria,
     Vana la nostra gioia,
     Il nostro salmo il secolo
     60Delle macchine annoia;
     Cantiamo in ritmo algebrico
     Del Cenisio le porte,
     Cantiamo: o Roma o morte!
     Tribuni o senator...

65Forse se ha senso pratico
     O di attualità,
     Forse se, posto in musica,
     Al volgo piacerà,