Vai al contenuto

Pagina:Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu/346

Da Wikisource.
Versione del 2 nov 2019 alle 18:46 di CandalBot (discussione | contributi) (Bot: modifica fittizia Pywikibot)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
342 parte ii - capitolo viii





Franco viaggiava sul Falco, da Campo verso Argegno, quando pensò di prender qualche cosa. Aperse la borsa e gli balzò il cuore vedendo una lettera con questo indirizzo di carattere di sua moglie: «per te». L’aperse avidamente e lesse:


« Se tu sapessi cosa mi sento io nell’anima, quel che soffro, come sono tentata di lasciar qui le scarpette delle quali m’intendo assai meno che tu non creda, e di venir da te a rinnegar quello che t’ho detto, non saresti così duro con me. Debbo aver molto peccato contro la Verità perché mi sieno così difficili e amari i primi passi che faccio seguendo lei.

Tu mi credi orgogliosa e io stessa mi credevo molto suscettibile: adesso sento che le tue parole umilianti non potrebbero trattenermi dal venirti a cercare. Ciò che mi trattiene è una Voce dentro di me, una Voce più forte di me, che mi comanda di tutto sacrificare fuorché la mia coscienza della verità.

Ah io spero un premio di questo sacrificio! Io spero che possiamo un giorno essere uniti con tutta l’anima.