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Pagina:Satire (Persio).djvu/65

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59

L’animo al raggio di ragion s’informa,
     E d’esser vinto anela, e dal tuo dito
     54Prende foggiato una maestra forma.
Il ricordo nel cor mi sta scolpito
     De’ ben spesi di teco, e delle quete
     57Notti sfiorate in convivar gradito.
Uno lo studio, ed una la quiete
     D’entrambi, e in uno a vereconda cena
     60I severi pensier sepolti in Lete.
Non dubbiarlo; un tenor solo incatena,
     Un sol astro d’entrambo i dì felici:
     63O nella Libra in lance egual gli frena
Verace Parca con immoti auspici;
     o i nostri fati ne’ Gemelli accorda
     66L’oroscopo che splende ai fidi amici;
O con benigno Giove in un la sorda
     Rompiam saturnia luce; io non so quale,
     69Ma un astro ha certo che mi ti concorda.
Mille gli umani aspetti, e disuguale
     La condotta; ciascuno ha propia mente,
     72Nullo il desire a quel dell’altro eguale.
Qual con itala merce in Oríente
     Cambia il pepe, ed il pallido comino;
     75Qual mangia e dorme e ingrassa allegramente.
Altri intende alla lotta, altri meschino
     Si diserta nel gioco, e quei d’impura
     78Venere marcio scola lo stoppino.
Ma come al vecchio tronco ogni giuntura
     La chiragra impietrisce, allor dolenti
     81Piangon lor vita paludosa e scura;