Vai al contenuto

Pagina:D'Annunzio - Notturno.djvu/426

Da Wikisource.
Versione del 15 lug 2021 alle 06:53 di Luigi62 (discussione | contributi) (new eis level4)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
414 notturno

nella cavità, sotto il braccio teso dalla volontà immortale.


Il cadavere di Roberto Prunas, gonfio e bianchiccio, s’è arrestato contro uno sbarramento di torpedini. Sta sospeso e oscilla, macerandosi nel suo gabbano come in un sacco slegato.

Nessuno scriverà su quella tomba marina il suo nome.

La marea sale, la marea scende. La luna cresce e poi si logora.

Ma il sonno anche stanotte è un dio inconciliabile come il suo fratello nero.