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CAPITOLO XXXV. 219
- i8. Di': 11 mio Signore versa a larga mano i suoi doni su quello che gli piace de’suoi servi, o ii misura. Tutto ciò che darete per elemosina ve lo restituirà. Egli dispensa meglio di tutti.
39. Un giorno vi riunirà tutti, poi domanderà agli angeli: Forse vi adoravano? 40. (Ili angeli risponderanno : Gloria a te , tu sei il nostro protettore, non essi. Eglino adoravano piuttosto i genj; la maggior parte crede in essi. 41. In quel giorno ninno di voi potrebbe ajutare un altro nè nuocergli. Diremo agl'infedeli : Provate il gastigo del fuoco che trattaste di menzogna. 42. Quando loro si raccontano i nostr'insegnamenti, dicono : Quest'uomo vuol distorci dalle divinità ch'adoravano i nostri padri. Diranno ancora : Il Corano non è ch'una bugia fabbricata !recentemente). E quando vedono chiaramente la verità, gl'increduli dicono : È pura magia. 43. Prima di te non avevamo loro dato alcun libro, nè mandato verun apostolo. 44. Quei che li hanno preceduti accusarono i nostri inviati d'impostura. Essi non hanno ottenuto il decimo di ciò ch'avevamo accordato agli altri, ed hanno egualmente accusati i nostr'inviati d'impostura. Quanto è stato terribile il mio gastigo ! 45. Di'loro : Vi chiedo una sola cosa. Recatevi ad invocare Dio. due a due o separatamente (1), e riflettete bene se il vostro concittadino è indemoniato, ovvero un apostolo mandato per avvertirvi che si avvicina il supplizio terribile. 46. Di'loro : Non vi domando alcuna mercede, tenetela per voi. La mia mercede sta a carico di Dio. Egli è testimonio di tutto. 47. Di' : Dio non manda che la verità ai suoi apostoli. Conosce perfettamente le cose nascose. 48. Di' : Li verità è venuta, la bugia non comparirà e non tornerà più. , 49. Di' : Se io sono in errore, lo sono a mio danno; se sono sulla strada retta, si è dietro ciò che m'è stato rivelato dal mio Signore. Egli sente tutto, ed è vicino ( per tutto ). 50. Ah ! so tu vedessi come tremeranno senza trovare asilo, e come saranno assaliti da vicino, (di modo ohe non potranno fuggire). Ri. Diranno : Ecco! noi abbiamo creduto in lui. Ma come intendersi da un punto si lontano (quanto la terra)? 52. Essi non credevano da prima, c ridevano de'misteri da lungi (2). 53. Vi sarà una distanza immensa fra loro, e ciò che desiderano. 54. Cosi fu coi loro simili passati, ch'erano nell’incertezza, mettendo tutto in dubbio. CAPITOLO XXXV. GLI ANGELI (3). Dato alla Mecca. — <8 Versetti. In nome di Dio demente e misericordioso. I. Gloria a Dio, creatore de'cieli e della terra, colui che impiega per mes- (!) Due a due, o uno ad uno, c non in riunione, giacché si è più facilmente sedotti dal giudizio altrui. . (2) l’or misteri, o cose nascoste, bisogna intendere qui la vita futura, la resurrezione, il paradiso e l’inferno. (3) Questo capitolo è ancora intitolato il Creatore. Le due parole che gli danno il titolo sono prese al primo versetto. 220 H