mio marito. Quel signore non può più tornare in Russia, dopo essere stato sorpreso a tricher al Circolo Imperiale di Mosca, e dopo aver commessi due piccoli falsi, rien che per potermi seguire da un capo all’altro dell’Europa, dal Ladoga a Biarritz. Vi ricordate che era en grand deuil? Era per suo padre, buttatosi per la vergogna — dicono — e pel dolore, sotto un treno diretto. Si deve esser fatto un male orribile! Aussi, che modo selvaggio di spedirsi all’altro mondo! Ne peut-on s’y prendre con più garbo? Voi, per esempio, mio caro idealista, vi anneghereste in un lago azzurro, una notte azzurra, da una barca azzurra.... A Capri, per esempio; ça vous va-t-il? Già, voi avete un penchant per gli annegamenti. Non mi avete scritto che lasciate annegare la vostra anima “al suono della mia voce„ ed “al profumo dei miei capelli?„ Pardon, della mia “nebbia d’oro.„ Perchè i miei capelli sono della “nebbia„ e questa “nebbia„ è per giunta “d'oro!„ Ciò mi ricorda un poetino, morto poitrinaire laggiù in Russia — per me, on prétend — il quale chiamò una volta i miei occhi dei “diamanti neri.„ Dire che il povero maestrino non ne aveva visti nè neri nè bianchi, in fondo a quel villaggio della Siberia dove mi confinarono le cure del principe Dimitri Borischoff,