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ATTO QUARTO | 51 |
Ne‘ suoi giorni felici, e gl‘ incolpati
Sensi di lui conosco.....
- Cromwell
(Sottovoce ad Alfredo.) I numerosi
Figli tuoi ti ricorda. Il favor regio
Per te perdendo, i figli avvolgeresti
Nella sventura.
(S‘ avventura da quello, e dice ad alta voce.)
- Anoor non viene il reo?
- Alfredo
Sai che lo sventurato, da‘ cancelli
Del carcer suo, condurre a morte vide
Il vescovo a lui caro. È l‘ un seduto
Sovra il plaustro feral, l‘ altro alle negre
Sbarre aggrappato, affettuosa e maschia
D‘ addio parola s‘ alternar. Ma quando
Si mosse il plaustro e scompari, ed i feri
Tocchi dell‘ agonia risonò il bronzo,
Dalle abbrancate sbarre ambe le mani
Del rinchiuso si sciolsero, ed a terra
Svenuto cadde.
- Cromwell
A sua prigion io seesi,
Or pochi instanti, e rinvenir da grave
Deliquio il vidi. Ma su me le ciglia
Non sì tosto affisò, sorse dal letto
Cou vigoroso atteggiamento, e disse
Nel maligno suo orgoglio: «A gioir vieni
Di mia fralezza forse? Il corpo solo
Vedrai languir, cader vedrai lui solo.»