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Pagina:Luisa Anzoletti - Canti dell'ora, Milano 1914.djvu/28

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20 fantasie

come la stella in tra la chioma suole
de l'umile alberella sua che l’ama,
o quando indulge al cipressetto il sole?

E ch’altro la bellezza
di forme e di colori, e così pieno
il cielo di dolcezza,
se non la gioia d’impeti viventi
ch’espandono qual onda senza freno
de la luce gli eterni abbracciamenti?

Così se di faville
l’aria avvampano i cenni e le dimande
ch’ardono le pupille
de’ veri amanti, un lume di speranza
quest’è, fervido più quanto più grande
fra quelli ’l vuoto de la lontananza.