Vai al contenuto

Pagina:Corano.djvu/287

Da Wikisource.
274 il corano,


13. Lo facemmo entrare (Noè) in una nave fatta con tavole e chiodi.

14. Egli navigava sotto i nostri occhi. Era questa una ricompensa dovuta a colui verso chi si era mostrato ingrato (incredulo).

13. Ne abbiam fatto un segno (d’avvertimento). Evvi alcuno che vi rifletta?

16. Eh bene! qual sono stati i nostri gastighi, le nostre minaccie?

47. Abbiamo reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

48. Ad ha trattato la verità di menzogna. Eh bene! quai sono stati i nostri gastighi, le nostre minacce?

19. Mandammo contr’essi (gli Aditi) un vento impetuoso in un giorno infausto, (che soffiava) senza tregua.

20. Che trasportava gli uomini come radiche degli alberi di palme strappati con violenza.

21. Eh bene! quai sono stati i nostri gastighi; le nostre minaccie?

22. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

23. I Themudei hanno trattato le nostre minaccie di bugie.

24. Ascolteremo un uomo come noi? dicono; in verità, noi saremmo immersi nella perdizione, nella follia.

25. Gli avvertimenti del Cielo sarebbero stati dati a lui solo fra tutti noi? No, ma è un impostore insolente,

26. Domani sapranno chi di noi era l’impostore insolente.

27. Manderemo loro una femmina del Camelo per tentazione1; spieremo i lor passi, e tu (Saleh) abbi pazienza2.

28. Annunzia loro che l’acqua delle loro cisterne dev’essere divisa fra loro e la Camela, e che le loro porzioni devono seguirsi alternativamente.

29. 1 Themudei chiamarono un loro concittadino; questi sguainò la sua sciabla, ed uccise la Camela.

30. Eh bene! quai furono i nostri gastighi, e le nostre minaccie?

31, Mandammo contr’essi un solo grido (dell’angelo); e divennero come pezzi di paglia secca mescolati colla polve.

32. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi) proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta?

33. Ed il popolo di Loth trattò le minaccie di bugie.

34. Mandammo a questo popolo una tempesta che gli scagliava le pietre. Non salvammo che la famiglia di Loth alla punta del giorno.

35. Era un nostro favore; così rimuneriamo chi è riconoscente.

36. Li minacciava (Loth) della nostra violenza, ma essi posero in dubbio le nostre minaccie.

37. Volevano abusare dei suoi ospiti; noi togliemmo loro la vista, e dicemmo: Provate il mio gastigo e le mie minaccie.

38. L’indomane li sorprese un gastigo senza tregua.

39. Provate il mio gastigo, e le mie minaccie.

40. Abbiam reso il Corano facile (ad intendersi), proprio a servire d’ammonizione. Non v’è chi vi rifletta.

41. E la famiglia di Faraone ebbe anche degli avvertimenti.

42. E tutti i nostri miracoli, li trattarono di bugie. Noi li afferrammo allora siccome afferra il Forte, il Possente.

  1. Ved. capitolo 26, vers. 155.
  2. Saleh, secondo il Corano, è il nome del profeta mandato per predicare ai Themudei.