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Pagina:I Nibelunghi, Hoepli, 1889, II.djvu/282

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I Nibelunghi 641

Chè salvo non potea quest’uom d’Hawarto
245Uscirne mai. A una battaglia ancora
Quelli scender dovean di Danimarca.1
     Irnefrido et Hawarto alla regale
Magione si balzâr con mille prodi,
E terribile strepito s’udìa
250Da tutte parti, intenso e forte. Oh! quante
Aste possenti fûr vibrate quivi
Contro a quei di Borgogna! Ed Irnefrido
Arditamente al menestrello corse,
Chè grave danno da la man di lui
255Toccato avea.2 Ma l’inclito di giga
Suonator lui colpì, per l’elmo forte,
Lui, di terre signor. Deh! che cotesto
Gli fu mal che bastò! Prence Irnefrido
Colpì di giga il suonator gagliardo,
260Sì che i gheroni de le maglie forte
Schiantar dovean. Se ne coprì (lucenti

  1. Dovevano far ciò per vendicar la morte d’Iringo.
  2. Con la morte d’Iringo.