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i fisionomisti nel seicento | 121 |
e che guardano qua e là, si attribuiscono agli invidiosi. L’invidia è la radice di tutti i mali, la sorgente delle stragi, il semenzaio dei delitti, la materia delle colpe. Quindi il volto è minaccioso, l’aspetto torvo, la faccia pallida, le labbra tremanti: vi è stridore dei denti, parole rapide, insulti sfrenati, la mano pronta alla violenza ed alla strage, sebbene non fornita di spada, ma armata dell’odio di una mente furibonda. Gli Fig. 31 invidiosi sono pallidi, hanno gli occhi abbassati e depressi; la loro mente si accende, le membra irrigidiscono, c’è la rabbia nel pensiero„. E finisce col toccare di un presagio di morte:
“Se in una malattia acuta l’occhio si indebolisce, e nel chiudersi vacilla, porge il presagio di una morte imminente„.
6. — Pure meritevole di un particolarizzato esame è l’opera di O. Niquezio, nella quale si