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126 | capitolo terzo. |
“Ridicolo?„ mormorò il prete. “Sentirà oggi, Quaiotto!„
“Ma sì, ridicolo, via! E spero che lo capiranno tutti! Spero che si seppellirà! Nell’interesse del partito, dico!„
“Eh, per me!„ disse il prete. “Bisogna persuadere Quaiotto!„
“Ebbene, bisognerà far intendere ragione anche al signor consigliere Quaiotto„.
Il buon Záupa che teneva in sospeso una presa di tabacco, si pose a menar in giro la mano con la presa, a menar in giro la testa come un baco maturo, tirandosi faticosamente in bocca un gruppo di parole che gli si udivano strisciar su per la gola.
“Me par anca a mi, me par anca a mi, pare anche a me. Ma bisogna che ghe la diga, bisogna che ce la dica: questi calzoni... il collega Quaiotto... me li ha mandati... precisamente per la seduta d’oggi... e io, come facevo?... li ho dovuti accettare, li ho dovuti, li ho. E sono qui„.
“Bruciamoli„, fece Soldini. E il prete: “Oh sì, bruciamoli! Non capisce che la parte ridicola la fanno i liberali?„
“A me pare che la facciamo un po’ tutti quanti; ma tiriamo via. E veniamo, come si diceva, al resto. Il resto è che venerdì scorso i Dessalle hanno dato