Dell’infelice ascoltavamo.
Quarto Testimonio. Io giuro
Come Riccardo.
Alfredo. (Oh scellerato!)
Moro. Io giuro
Che se l’accusa di costoro è vera,
Se alterate non fur dal vil Riccardo
Le mie parole, io mai veder la faccia
Non vo’ d’Iddio! — Sì orribil giuramento
Potuto uscir saria dalle mie labbra,
Nè ad acquistar pur l’universo intero?
Cromwell.I non ribelli intendimenti tuoi
Or prova adunque. Provali, in Arrigo
Riconoscendo....
Moro. I suoi diritti tutti
A fedeltà ed ossequio, ove non lesa
Religïon da crude leggi venga.
Cromwell.Il giuramento che ti chieggo, pensa
Quanti altri già prestar. Bada: solenne
A te, in nome del re, risposta estrema
Or qui dimando. Il presterai?
Moro. Nol presto!
Cromwell.1Giudici, allo scrutinio or si proceda.2
Alfredo.Ferma, Cromwello. Il fulmin si sospenda
Sovra quel capo intemerato.
Cromwell. Ardisci?
Alfredo.Sì, dichiarare ardisco il sentir mio.
Tommaso Moro alla credenza antica
Troppo aderisce, ma il suo intento è puro.
Incolpevoli fur tutti i suoi giorni.
E s’egli è ver, ch’agl’innocenti errori
Dell’intelletto uom dar non può castigo,
Mortal giammai degno non fu com’esso,
Che di tanto la legge or si rammenti.
Moro.Tu che in sì tristi giorni a me pur serbi
Una reliquia d’amistà (in tal loco
Ove, per odio alcuni, altri per tema,