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Pagina:Trattato de' governi.djvu/177

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agli amici così per mare, come per terra. E il numero, e la grandezza di questa forza debbe essere secondo la vita della città. Perchè se ella eleggerà di vivere civilmente, e come principessa dell’altre, e’ le fia di necessità d’avere forze proporzionate a simile elezione di vita, per poter fare l’azioni.

Ma ei non bisogna già, che nella città sia un gran numero di simile ciurma, perchè tai genti non hanno ad essere parte della città; anzi li cittadini liberi vi debbono saltare in su le navi: e la fanteria è quella, che debbe essere padrona, e che debbe comandare alle navi. E essendo nella provincia numero di genti vili, e di contadini, non vi mancherà mai gente da fare armata. E questo si vede ancora oggi in alcuni luoghi, come è nella città di Eraclea, dove sono molte galee; e contuttociò la città è minore di molte altre. E quanto alla provincia, e ai porti, e alla città, e al mare, e alla forza navale siense determinato nel modo detto.

E del numero dei cittadini quanto e’ dovesse essere s’

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è detto innanzi.


E di che natura debbino essere li cittadini dirò io al presente. La qual cosa si potrebbe imaginare come avesse ad essere chiunche risguardasse alle republiche che infra i Greci hanno nome, e per tutta la terra similmente andasse considerando da che sorti di genti ella è abitata. Imperocchè le genti, che abitano nei luoghi freddi, e nella Europa, sono animose, e mancano d’arte, e di discorso; onde tali si mantengono più in libertà, ma vivono senza ordini, e non possono acquistare troppo imperio.