Pagina:Albertazzi - Il diavolo nell'ampolla, 1918.djvu/155

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Cinquantamila lire 147


Così, mentre andava a casa, l’immagine della donna gli si confondeva nella mente con le attitudini o del terrore improvviso, o della negazione disperata; o della confessione umiliante, o dell’invocazione di pietà e di perdono. La immaginava di nuovo in una crisi di lagrime e di rimorso, a cui sovrastava imponente, spietata, tremenda, quale che si fosse, la risposta e l’azione di lui....

A casa! A casa! Ma nell’entrare in casa pallido, fremente, ecco venirgli incontro la moglie frettolosa e, al tempo stesso, tranquilla. Tranquillissima! Diceva:

— Il notaio Neri t’ha cercato ierisera e stamattina per una cosa di grande premura. Poco fa ha mandato questa lettera.

E la porgeva. Tranquillissima!

Amaldi per prendere la lettera del notaio e aprirla lasciò nella tasca quell’altra, che già stringeva per gettarla in faccia all’adultera. E lesse; e intanto che leggeva, Rina, nel vederlo affoscare sempre più, dubitò di una nuova disgrazia e: — Che e’ è, Corrado? Una nuova disgrazia? — chiese con dolcezza.

Corrado non rispose respingendola: — Via, malafemmina! — Rispose: — Nulla! — ; e si diresse all’altra camera.

— Vuoi desinare subito? — Rina domandò