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44 fiore di virtù.

venga meno, mai non si toglie fame; e perciò sono tutte vizze e crespe. Dell’avarizia si conta nella Somma de’vizj che nessuno vizio si è che continuamente s’adoperi quanto l’avarizia. Ancora dice: Tutti gli vizj invecchiano nella persona, ma l’avarizia diventa sempre più giovane. San Paolo dice: L’avarizia si è radice di tutti i mali. Salomone disse: Chi segue l’avarizia, conturba la sua casa, e l’avaro giammai non si riempie di pecunia: e chi amerà le ricchezze, mai non avrà fruito di quelle. Alicon disse: L’avaro non si contenta mai, nè lo invidioso riposa mai per niuno tempo. Pittagora disse: Come il peso dell’asino torna a utilità altrui e briga a sè, così il peso dell’avarizia torna utilità ad altrui e morte dell’avaro. Seneca disse: A’ danari si vuole comandare, e mai non ubbidire loro: da poi in qua che furono i danari in pregio delle persone, l’amore fu perduto. Ancora dice: Siccome la infermità séguita l’infermo, mettendolo nel letto, così séguita l’avarizia l’avaro che perchè sia in ogni ricchezza, pur sempre sia in povertà. Ancora dice: Due generazioni sono di gente che non può mai far bene, se non muojono, cioè il matto e l’avaro. Ancora: È più da pregiare l’uomo senza danari, che i danari che sono senza l’uomo. Prisciano dice: Quanto più piove nella rena, più indura; e come più ha l’avaro, più indura il suo cuore nell’avarìzia. Cassiodoro dice: Così come la spugna non rende l’acqua, se l’uomo non la preme, così non si può tòrre all’avaro, se non per forza. Prisciano dice: L’avaro non teme di gittare la sementa