Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/180

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176 rassegna bibliografica

chè Dio lo castigherebbe, e il colpo che aveva fatto il re contro Ancre, l’avrebbe fatto la Francia contro di lui»1: si noti, come il Nunzio più non s’infingesse circa gli autori dell’assassinio d’Ancre. Qualche effetto s’era ottenuto da questi buoni ufficii; che i ministri si rimettevano dallo spingere troppo alla guerra; e la regina madre riceveva con bastante deferenza il signor di Bethune, e il padre Beral, frate dell’Oratorio, che al Bethune era stato aggiunto. Ma la regina madre non volendo, né potendosi staccare da Épernon, si andava a rilento verso una conclusione; e dall’una e dall’altra parte più s’inacerbivano gli animi e i sospetti crescevano. Laonde scriveva il Nunzio: «A proposito de’ sospetti, qui si sta in dubbio del senso degli Spagnoli. L’ambasciatore di Spagna non ha mai parlato; onde, qui temono che forse di Spagna sia per mandarsi qualche persona; il che qui dispiacerebbe grandemente, perchè si temerebbe che, sotto pretesto di fare ufficii di concordia fra il re e la regina, non si venisse a favorire il partito della regina. Oltre che stimerebbe il re, che questa fosse come una riprensione contro di lui, di non aver proceduto bene con la madre»2. E aggiungeva pure in quella lettera: «Non mancano di quelli che procurano ancora di rendere sospetto Sua Santità su varie considerazioni....; onde tanto più bisogna andar con destrezza». Si trattava dunque per tale pratica. E quando da parte dei regii accettavasi che la regina potesse anche venire in corte3, essa vi si ricusava, dicendo che più non si fidava di loro; d’onde nuove cagioni d’inasprimento. E se i favoriti si maneggiavano per ribellarle la città di Metz, ove la regina si era ritirata; dal canto suo essa spargeva voce che avrebbe messo a capo delle proprie forze il giovine duca d’Anjou, fratello del re: e così una parte e l’altra davano incentivi alla guerra, per la quale, in Francia, scriveva il Nunzio, «non può essere maggiore né più generale l’abborrimento»4), Il Nunzio allora riceveva istruzioni da Roma, di doversi interporre con ogni più efficace modo per la riconciliazione tra madre e figliuolo; e

  1. Stessa lettera.
  2. Stessa lettera.
  3. Lett. 1645, del 10 aprile,
  4. Lett. 1664, del 24 aprile.