Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/478

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472 rassegna bibliografica

gl’Inglesi con i Tedeschi1. E intende per tal guisa a mostrare, come tutte le forze vive della società concorrano nella successione de’ tempi a propagare ed ampliaee la consciente vita comune sulla terra; la quale si avvalora e si cementa per la credenza in Dio rivelato nella storia e per la storia2: e si dimostra storicamente per l’Iliade e per la tragedia greca e per i libri d’Erodoto; e filosoficamente poi per le opere di Leibniz3. Le teoriche razionalistiche e panteistiche a lui non vanno. E la filosofia tedesca, a suo giudizio, da Leibniz sino a Hegel, non le ebbe a sufficienza dimostrate vane e sofistiche; e ne trova la ragione nell’essersi quella filosofia tenuta troppo esclusivamente alla metafisica. Ciò che importa, più della metafisica, a suo giudizio, si è di convincere e persuadere la coscenza della presente generazione: che la volontà e il pensiero creatore sono eterni in Dio; - che l’uomo è scopo della creazione; - e che tutta quanta la storia del mondo testifica quel pensiero divino, come del pari lo testificano la Bibbia, Platone, Aristotele; e, coerente a sè stesso, pone nel novero di quelle testimonianze anche la moderna filosofia tedesca4. Procede indi nel suo libro, stabilendo quali verità dogmatiche: 1.° avere il Cristo personificata in se l’idea dell’umanità; 2.° la Libertà individuale risponsabile davanti a Dio, essere radice del sentimento religioso; 3.° le Comunità, cioè la divisione dell’umanità in chiese e popoli diversi, essere intese a recare ad effetto sulla terra il pensiero divino; e 4.° finalmente, la Bibbia essere un divino riassunto della coscenza individuale

  1. Introduzione generale, pag. 14.
  2. Prefazione, pag. 2.
  3. Introduzione generale, pag. 12.
  4. Le but de la philosophie allemande, dopuis Leibnitz jusqu’à Hegel, a été de refuter cus deux manieres de voir extremes (i deisti, che mettono Dio in faccia all’uomo - l’infinito opposto al finito; i panteisti, che dicon Dio e l’universo essere identici). Elle s’est proposé, sans y parvenir, parce qu’elle est restée trop oxclusivement metaphysique, de montrer cu Dieu la volonté et la pensée créatrice éternelles, dans l’esprit humain le but de la création, dans le monde la manifestation de la pensée eternelle. Ce fond commun de la philosophie allemande est commun aussi à Platon et à Aristote et à tous les livres sacrés, à la Bible surtout» (Preface, pag. 8-9).