Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/390

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384 canto


104
     Senza smontar, senza chinar la testa,
e senza segno alcun di riverenzia,
mostra Carlo sprezzar con la sua gesta,
e de tanti signor l’alta presenzia.
Maraviglioso e attonito ognun resta,
che si pigli costui tanta licenzia.
Lasciano i cibi e lascian le parole
per ascoltar ciò che ’l guerrier dir vuole.

105
     Poi che fu a Carlo et a Ruggiero a fronte,
con alta voce et orgoglioso grido:
— Son (disse) il re di Sarza, Rodomonte,
che te, Ruggiero, alla battaglia sfido;
e qui ti vo’, prima che ’l sol tramonte,
provar ch’al tuo signor sei stato infido;
e che non merti, che sei traditore,
fra questi cavallieri alcuno onore.

106
     Ben che tua fellonia si vegga aperta,
perché essendo cristian non pòi negarla;
pur per farla apparere anco piú certa,
in questo campo vengoti a provarla:
e se persona hai qui che faccia offerta
di combatter per te, voglio accettarla.
Se non basta una, e quattro e sei n’accetto;
e a tutte manterrò quel ch’io t’ho detto. —

107
     Ruggiero a quel parlar ritto levosse,
e con licenzia rispose di Carlo,
che mentiva egli, e qualunqu’altro fosse,
che traditor volesse nominarlo;
che sempre col suo re cosí portosse,
che giustamente alcun non può biasmarlo;
e ch’era apparecchiato sostenere
che verso lui fe’ sempre il suo dovere: