Pagina:Ariosto - Orlando furioso, secondo la stampa del 1532, Roma 1913.djvu/62

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28 orlando fvrioso


 [23]
Se i nomi e i geſti di ciaſcun vo dirti
     (Dicea l’incantatrice a Bradamante)
     Di queſti c’hor per gl’incantati ſpirti
     Prima che nati ſien: ci ſono auanti:
     No ſoveder quādo habbia da eſpedirti
     Che non baſta vna notte a coſe tante,
     Si ch’io te ne verro ſcegliendo alcuno
     Secondo il tēpo: e che ſara oportuno,

 [24]
Vedi quel primo che ti raſſimiglia
     Ne bei ſembianti e nel giocodo aſpetto,
     Capo in Italia fia di tua famiglia
     Del ſeme di Ruggiero in te concetto:
     Veder del ſangue di Potier vermiglia
     Per mano di coſtui la terra aſpetto,
     E vendicato il tradimento e il torto
     Cōtra q̄i cħ gli haurano il padre morto.

 [25]
Per opra di coſtui fara deſerto
     Il Re de Longobardi Deſiderio,
     D’eſte: e di Calaon per queſto merto
     Il bel domino haura da ’l ſommo īperio,
     Quel cħ glie dietro e il tuo nipote Vberto
     Honor de l’arme e’del paeſe Heſp̱io
     Per coſtui contra Barbari difeſa
     Piū d’una volta ſia la ſanta Chieſa

 [26]
Vedi qui Alberto inuitto capitano
     Ch’ornera di Trophei tanti Delubri,
     Vgo il figlio e con lui: che di Milano
     Fara l’acquiſto e ſpieghera i Colubri,
     Azzo e quell’altro a cui reſtera ī mano
     Dopo il fratello: il regno de gl’Inſubri,
     Ecco Albertazzo il cui ſauio conſiglio,
     Torra d’Italia Beringario e il figlio.

 [27]
E ſara degno a cui Ceſare Othone
     Alda ſua ſiglia in matrimonio aggiūga,
     Vedi vn’altro Vgo: o bella ſucceſſione
     Che dal patrio valor non ſi diſlunga,
     Coſtui ſara: che per giuſta cagione
     A i ſuperbi Roman l’orgoglio emunga
     Che ’l terzo Othone. e il Pontefice tolga
     De le mā loro e ’l graue aſſedio ſciolga.

 [28]
Vedi Folco che par ch’ai ſuo germano
     Ciò che ī Italia hauea tutto habbi dato,
     E vada a poſſedere indi lontano
     In mezo agli Alamāni vn gran ducato,
     E dia alla caſa di Sanfogna mano,
     Che caduta ſara tutta da vn lato,
     E per la linea de la madre herede
     Con la progenie ſua la terra in piede.

 [29]
Queſto e’ hor a nuiviene e il ſecōdo Azzo
     Di corteſia piū che di guerre amico
     Tra dui ſigli, Bertoldo, & Albertazzo,
     Vinto da l’un ſara il ſecondo Henrico
     E del ſangue Tedeſco horribil guazzo
     Parma vedra per tutto il campo aprico,
     De l’altro la conteſſa glorioſa
     Saggia e caſta Matilde ſara ſpoſa.

 [30]
Virtu il ſara di tal Connubio degno,
     Ch’a quella eta non poca laude eſtimo,
     Quaſi di meza Italia in dote il regno,
     E la Nipote hauer d’Henrico primo,
     Ecco di quel Bertoldo il caro pegno
     Rinaldo tuo, c’haura l’honor opimo
     D’hauer la Chieſa de le man riſeoſſa
     De l’empio Federico Barbaroſſa.