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194 COMENTO DEL BOCCACCI

essere avvenuto, che gli uomini dalla ammirazion de’ corpi superiori, e ancora dagli ordinati effetti della natura nelle cose inferiori, cominciarono a specolare, e dalla specolazione a formare le scienze, l’arti liberali e ancora le meccaniche, per le quali siccome il rame è più sonoro metallo che alcuno de’ predetti, divennero gli uomini fra sè medesimi più famosi e di maggior rinomea che quegli davanti stati non erano: ma perciocchè come per lo cognoscimento delle cose naturali e dell’altre gli uomini divennero più acuti, e più ammaestrati e più famosi, così ancora più malvagi, adoperando le discipline acquistate piuttosto in cose viziose che laudevoli, è questa qualità di tempo descritta esser di rame, il quale è metallo molto più vile che alcuno dei sopra detti, Appresso dice, che questa statua dalla inforcatura in giù è tutta di ferro eletto, volendo per questo s’intenda essere successivamente alle predette venuta una qualità di tempo, nella quale quasi universalmente tutta l’umana generazione si diede all’arme e alle guerre, con la forza di quelle occupando violentemente l’uno le possessioni dell’altro: e di questi, secondochè noi abbiamo per le antiche istorie, il primo fu Nino re degli Assiri, il quale tutta Asia si sottomise, e quinci discesero l’arme a’ Medii e a’ Persi, e da questi a’ Greci e a’ Macedoni, e a’ Cartaginesi e a’ Romani, i quali con quelle l’universale imperio del mondo si sottomisero: e similmente essendosi questa pestilenza appiccata a’ re, e a’ popoli e alle persone singulari, quantunque alcuno principal dominio oggi non sia, persevera non-