Pagina:Campanella, Tommaso – Lettere, 1927 – BEIC 1776819.djvu/300

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294 t. campanella

ed invero è doppio, ma di core spagnolo: e si tiene in Roma un fra Carlo converso francese, di faccia e d’opere spagnolo, che li serve per mostrar che per servi ha, se non officiali, qualche francese. Questo fra Carlo è spia a lui in casa degli ambasciatori e signori francesi che son in Roma. Scrive ogni settimana a questi padri dove sto, che l’avvisino quel che dico, che fo; e minacciò il priore che non mi tenesse in convento, e le lettere paion dettate dal padre generale. E perché serve di spia in cose scelerate, si piglia licenza di comandar in sua provincia e dimandar denari da tutti conventi, chi abonda[n] di donativi chi li fanno per aver grazie dal generale; e vol mettere un suo fratello in casa del Cardinal di Ceche per spia del generale, e scrisse fin qua. Di piú, quando si fan i priori e provinciali de’ suoi seguaci ed a suo gusto, benché ci sian difetti nell’elezione o nel magisterio, lui supplisce con autoritá papale; ma se non sono a suo gusto, non li conferma e lor fa suscitar lite da altri e per ogni apice di nostre leggi li fa inabili. Vostra Beatitudine interroghi li padri in coscienza.

Nella religion né con esempi né con fatti nè con dottrina ha fatto alcun bene, e mali assai. Tutti si lagnano; non ha stampato altro che il breviario e missali per suo guadagno, proibendo tutti; ché non comprino altri che li suoi, pieni di quattrocento errori, ed un grosso teologico condennato da santo Agostino, mettendo «virginem fecundatam» che santo Agostino lo riprende, volendo si dica «impregnatam», come dice san Luca; e guastò l’inni volendo a suo capriccio ammendarli, e non ammesse la correzione utile e dotta di Vostra Beatitudine; lasciò li numeri falsi e sessanta carte soverchie. Tiene la religione per suo peculio e scala d’ascendere a dignitá soprema; e dice che solo esso e ’l general de’ gesuiti son veramente signori; e tutto fa per interessi e per aver favori di potentati. Si tiene ch’ha da esser papa. Tratta sempre con spagnoli e con Ubaldino ed altri la caduta di casa Barberini e Colonna nel novo papato.

Questo è notorio. Ed a me disse che morto Vostra Beatitudine, coram patribus lui mi porrá in perdizione; ed io risposi