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94 I. L. CARAGIALE


La luce della finestra del pope è spenta. Il giovane lascia passare un po’ di tempo, e poi fa un passo per vedere se da Ileana c’è lume... Non c’è... si avvicina piano piano. Il cane comincia ad abbaiare. L’uomo sussurrando lo chiama per nome; la bestia si dimena scodinzolando e si calma. Adesso, dal vecchio si accende di nuovo il lume. Il giovane si ritira fino alla siepe. Il pope esce... va fino al portone, torna e Mitu lo vede passare attraverso i raggi di luce e dirigersi dietro il cane, seguirlo come una guida esplorando verso il fondo del giardino. Agile, il maestro salta la siepe e va a nascondersi dietro la grande croce dalla parte della montagna, al quadrivio. Il pope torna a casa e spegne la luce. Adesso è ricominciata una lotta così accanita, che fra i battiti rapidi del cuore non può intromettersi neanche un momento di pentimento... Il cane, scacciato, va a girare; l’uomo salta di nuovo nel giardino. Che cosa fa la donna?... Il marito starà a casa? Non sembra... Il carretto non è nella stalla e nella scuderia nessun rumore... Ad un tratto la finestra d’Ileana s’illumina... l’asciugamano annodato... L’aspetta... Coraggio! Egli stropiccia la porta colla mano, molto discretamente.