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116 libro primo

nente le Cortes a Medina del Campo, e chiese loro un prestito sugli argenti delle chiese. Il Clero, affezionato alla pia sovrana, la contentò subito del suo desiderio; e tosto si levarono soldati da tutte parti; pareva uscissero di terra. In poche settimane Isabella pose in armi l’esercito dell’Ovest, di cui ella stessa assumette il comando: trasferì la guerra a’ confini, e gettò sul Portogallo schiere in sì buon numero, che il re Alfonso fu costretto dividere le sue genti per soccorrere lo Stato, assalito alle sue spalle. Mentre Ferdinando cercava di combatterlo di fronte, Isabella rompeva le sue comunicazioni e con isquadroni leggeri ne disertava le terre. Finalmente, dopo diversi parziali affronti, una campale giornata guadagnata da Ferdinando costrinse Alfonso ad una tregua.

I Francesi, che, alleati de’ Portoghesi, avevano posto assedio a Fontarabia, ed erano venuti per ben due volte ad assalire la Biscaglia, stracchi della difesa ostinata di cui er’anima la Regina, rivalicarono i monti. Allora, la mercè del cardinale Mendoza, fu conchiusa tra Francia e Spagna una sospensiva d’armi, preliminare della pace definitiva col Portogallo.

Ma questa pace, che doveva far riposare i suoi popoli, non fu per Isabella che l’occasione di maggiore operosità. Rimosso ogni timore dei nemici di fuori, ella pigliò a combattere que’ di dentro, vo’ dire i pregiudizi inveterati, e i vizi legittimati dall’incuria dell’interno reggimento.

Per prima cosa bisognò provvedere alla sicurezza delle strade, alla protezione delle persone e delle proprietà, all’esecuzione delle leggi, assicurarsi dell’integrità e della capacità dei giudici, ristabilire il credito dei valori pubblici, e il titolo delle monete, impedire la loro alterazione, a cui, sotto il regno precedente, si osava dar mano pubblicamente, lo che gettava nel commercio sì fatta confusione che ne sospendeva ogni transazione importante, e lo riduceva, pei giornalieri bisogni, allo scambio degli oggetti in natura. Isabella ridusse a cinque le zecche che battevano moneta, e le collocò sotto una rigida vigilanza.

Per impedire che i villaggi venissero sperperati, i mercanti multati, i viaggiatori presi e costretti a riscattarsi, oppur uccisi bisognava una forza mobile e rispettabile; ma, stante la inopia