Pagina:Cristoforo Colombo- storia della sua vita e dei suoi viaggi - Volume I (1857).djvu/141

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capitolo quarto 133

preparato alle sue idee, ed il più degno di comprenderle e confermarlo nella sua missione.

Sotto le rustiche lane che gli coprivano il petto, Juan Perez de Marchena nascondeva un generoso amor patrio. Niente avevagli impicciolito il cuore: non l’età, non la scienza, non le austerità. La sua anima espansiva conservava impressioni fresche e vivaci: ella si risentiva della permanente giovinezza della virtù, che il tempo non può affievolire: accolse fraternamente lo straniero, verso il quale si sentì subitamente attirato: una specie d’intimità si fermò incontanente fra loro, perocchè preesisteva già al loro incontro la più stretta associazione di idee che possa riunire due intelletti.

Dopo le prime confidenze di Colombo, il padre Guardiano lo stimolò a dimorar seco, non correndo il tempo propizio per sottoporre immediatamente il suo disegno alla Corte.

Alcuni pretesero, che, diffidando del suo proprio giudizio, il padre Juan Perez avesse mandato a cercare un dotto suo amico, quel medesimo Garcia Hernandez, medico della Comunità, che stanziava a Palos, molto versato nelle matematiche; che il disegno di Colombo fu discusso tra loro in diverse conferenze; che dopo di averlo riconosciuto ragionevole, si decise che sarebbe eseguito. Questo è un errore smentito autenticamente dalla testimonianza del medico Garcia Hernandez in una deposizione giudiziaria.

Fra Colombo e il suo ospite non fu alcuno che intervenisse.

La confidenza del padre Juan Perez fu spontanea e intera, perchè la dimostrazione era perentoria, perchè a lui si rivelava la gran missione di questo Straniero, perchè il Francescano possedeva quel raro lume del cuore, che illumina le grandi quistioni, e senza discuterle le decide: a lui bastavano le sue conoscenze cosmografiche per apprezzare il sistema cosmico di quest’Uomo, che la Provvidenza a lui mandava.

Egli ascoltò, comprese, e credette.

Cosi, in quel pacifico convento di Francescani, il concetto più largo e decisivo fu sviluppato dal genio, accolto dall’entusiasmo. In quel convento fu creduto, con una fede implicita e improvvisa, alla sfericità della terra, all’esistenza d’isole e