Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/141

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era veramente, un arazzo; e subito Concezione pensò, non senza una certa tenerezza, che poiché la preziosa coperta non poteva servire al suo letto nuziale, sarebbe stata bene e in luogo degno, sotto il Cristo nudo, nei giorni del Santo Sepolcro.

Non lo disse: accettò lo strano e fastoso dono lasciando alla madre il modo alquanto brusco di piegare la coperta il più stretto possibile e riporla sopra le altre modeste robe nella cassapanca della camera da letto. Chi non taceva era Maria Giuseppa, mentre con un piede appoggiato alla panchina si stringeva il laccio delle calze di cotone turchino, lasciando vedere le gambe che sembravano grossi e sodi zamponi di maiale.

— E dunque quei due giovani cinghiali ti fanno la ronda? Non sono belli; eppure non dispiacciono: però bisognerebbe fonderli e farne uno solo per formarne un cristiano a modo. Quello che non mi piace è il nonno, l’inferno lo aspetti: è un cinghiale davvero, ma di quelli buoni, che vivono fra le spine e si nutriscono di serpi. Se gli occhi potessero uccidere, a quest’ora sarei morta, sotto il pugnale del suo sguardo. L’angelo custode ci liberi da lui.

— Ma no, non è cattivo: è un galantuomo, che brontola ma è incapace di far male a una