Pagina:Deledda - La chiesa della solitudine, 1936.djvu/145

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trovavano da ripararsi, e il Cristo nudo e giallo sulla croce nera, col viso reclinato a sinistra, pareva infastidito dalla sua corona di spine. Ella ne sentiva una pietà materna, più che per il Bambino dai piedi mossi come per tentare i primi passi sopra la luna e le stelle: e avrebbe voluto metterlo giù, il rassegnato eppur dolente Cristo bruno, stenderlo sulla coperta nuova, farlo riposare tra i fiori come nei giorni del Santo Sepolcro.

E d’improvviso, per associazione di idee, pensò più intensamente, volontariamente, ad Aroldo: le parve di nuovo che il Cristo in qualche modo gli rassomigliasse.

— Maria, Madre di Dio, levatemelo dal pensiero: fate che egli se ne vada lontano, nelle altre parti del la terra; che io non senta più sue notizie: che egli sia felice, libero dal peccato, e rimanga buono e puro come l’ho conosciuto io.

Ma l’immagine viva e vera di lui, l’onda quasi argentata dei suoi capelli, l’azzurro implorante degli occhi, e sopra tutto la viva bocca sensuale e casta nello stesso tempo, la perseguitavano giorno e notte, anche nei sogni, anzi specialmente nei sogni, quando il controllo della volontà non frenava i suoi sensi ancora giovani e avidi.

Spesso vi si mischiava il ricordo, l’imma-