Pagina:Doni, Anton Francesco – I marmi, Vol. I, 1928 – BEIC 1814190.djvu/73

Da Wikisource.

ragionamento quinto 67


conosciuto. Or ditemi: come vi tratta il vostro signore, principe mirabile?

Alfonso. Divinamente: egli è uno de’ mirabilissimi uomini che sieno al mondo; egli ci dá la libertá, egli ci lascia godere il nostro, ce lo conserva, ce lo aumenta; fa che per l’esempio suo conosciamo la virtú, perché la sua eccellenza ama i virtuosi sopra tutte le cose; lui premia la virtú, riprende i mal costumati e gastiga gli ostinati nel mal fare; vedeci tutti con occhio netto d’odio o d’ambizione, anzi ci tien tutti tutti, dal minimo al maggiore, per frategli e amaci da figliuoli; dalla sua illustrissima persona non s’impara se non ottimi amaestramenti e santi costumi.

Conte. Oh che giovane prudente! La fama sua insino a ora è corrispondente ai fatti.

Alfonso. La pace sopra tutte le cose è il suo specchio; brevemente, la nostra cittá è un cielo pieno di angeli: qua s’attende alle lettere grece, latine, e volgari, come dovete sapere, all’arte per il vivere, e non vivere oziosi; questa nostra academia è poi il nostro ornamento; e tutta la gioventú s’esercita in virtuose opere.

Conte. Viver possi egli eternamente, e Dio ve lo conservi in prosperitá e felicitá.

Alfonso. Che vi par della stampa rara che egli ha fatta venire? l’arte de’ panni di Razzo? dove sono premiati i litterati cosí bene? dove possono vivere i virtuosi meglio? Qua ci sono scultori da sua eccellenza accarezzati e strapagati, per parlare naturalmente, qua pittori in supremo grado, qui architetti; in sino al mirabilissimo istoriografo del Gioio si riposa sotto sí felice pianta. Egli non guarda ad alcuna spesa a mantener lo studio pisano e ha lettori rari, perché sua eccellenza gli remunera oltre all’ordinario sempre; tiene poi ministri sopra lo studio e che maneggiano il governo, eccellentissimi e senza menda. Veggasi la bontá, realitá e caritá del gran Lelio Torello, e basta; cosí sequentemente tutti i membri, che non ne falla uno, sono imitatori della bontá del lor capo. E la povertá dalla sua pietá è sempre sostenuta e allevata; amator della religione ed è