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110 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI

tre dopo quattordici giorni uscirono alcuni moscherini; e dall’uova mezzane dopo una settimana e mezza nacquero alcuni altri moscioni molto più grandi e più grossi de’ primi; ed il simile m’intervenne nel cocomero, nelle fragole, nelle pere, nelle mele, nelle susine, nell’agresto, nel limone, ne’ fichi e nelle pesche. Ma perchè le pesche erano riposte in un vaso di vetro, dal quale non potea gemere o scolar quel liquore che nello infradiciarsi usciva da esse pesche, perciò ebbi da osservare che in esso liquore nuotavano molti piccolissimi vermi, che appena coll’occhio si potevano scorgere. Da questi nati sulle pesche e nel liquore scolato pure da esse, nel consueto tempo ebbero il nascimento i moscioni che vissero molti giorni, avend’io somministrata loro materia da potersi nutricare; quindi essendosi congiunte le femmine co’ maschi, generarono degli altri bachi che al solito diventarono moscioni, e credo che così fatta generazione fosse quasi andata in infinito se più diligenza e più accuratezza io vi avessi posta.

Dalla zucca, tanto cotta che cruda, non ho mai veduto nascere altro che mosche ordinarie: mi par solamente da non trascurare il dirvi che tutti i bachi nati su certa zucca cotta mescolata con uova ed infradiciata, quando furono vicini