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154 ESPERIEN. INT. AGL’INSETTI.

distesi, e tirati. E le spugne, che pur da alcuni valentuomini son noverate tra le piante, non si scontorcon’elleno, e non si raggrinzano quando son toccate, ed offese?

Nella paralisia accade talvolta che in qualche membro si perda il senso restando libero il moto, e talvolta si perda totalmente il moto senza minima offesa del senso. Or chi direbbe, in questo secondo avvenimento, che in quel membro paralitico ed immobile fosse rimaso il sentimento, se il malato non avesse bocca nè voce da poterlo significare, e non si lagnasse alle punture ed agli strazzii che, per rendergli la salute, dal chirurgo gli son fatti? Similmente, vedendosi libero e franco il moto in un altro membro, chi crederebbe giammai che non vi fosse anco il sentire, se ’l malato stesso non ne desse contrassegni? Adunque il moto in che che sia non è argomento certo, come alcuni vogliono, per provare il senso. Creda per tanto ogn’uno ciò che più gli aggrada, che a me, per venire al mio principale intento, basta di aver detto che, per l’esperienze fatte, mi sento inclinatissimo a credere che la generazione de’ vermi nell’erbe, negli alberi e nei frutti viventi non sia una generazione a caso, ma sempre costantemente la stessa, e che le razze di que’ vermi si convertano poi quasi