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IL BUON CUORE | 95 |
S. GIOVANNI, Cap. 8.
Pensieri.
«Se rimarrete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli.»
Non basta aver creduto, bisogna rimanere nella parola creduta. Non basta aver subito il fascino di una parola inspirata, vibrante d’amore, radiosa di verità; non basta quella parola aver ascoltato con entusiasmo, con ardore, bisogna custodirla nel cuore come un prezioso tesoro e viverla, viverla sempre. Viverla nell’ora della luce, ma anche in quella delle tenebre.
Ogni parola di verità è parola posta per essere centro di molte contradizioni, ma noi dobbiamo rimanere in essa sia quando il rimanervi torna ad onore, sia quando il rimanervi torna a svantaggio.
Noi dobbiam vivere quella parola quando nulla laAllora solo, quando renderemo simile efficace testimonianza alla verità che diciamo di credere, allora solo noi saremo veri discepoli del Maestro e il suo spirito in noi.
Rendere questa testimonianza non è facile sempre: i primi cristiani la resero fra gli spasimi del corpo e furono martiri straziati e dilaniati ed arsi; fra noi, intemerata e magnifica la rendono solo gli eletti, che, spesso, son martiri straziati e dilaniati ed arsi nello spirito....
Il sole splende anche quando le nubi lo velano agli occhi nostri: la verità non muta anche se la sua luce è circonfusa di sangue e di lagrime.... Passan le bufere e più magnifico nel rinnovato sereno il sole splende: passa il sangue, passan le lagrime e la verità esce ancora più vivida per la testimonianza fedele e forte dei suoi devoti.
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«La verità vi farà liberi.»
Il culto che noi rendiamo alla verità ci largirà il bene rtigliore che agli uomini sia dato godere: la libertà.
La libertà dalle consuetudini del mondo, la libertà dalle nostre passioni, quella libertà interiore, cosa divina e magnifica, che rimane intatta anche fra le costrinzioni esteriori e le limitazioni, che possono intralciare un’opera esterna, ma non raggiungere mai l’intimo dell’anima nostra. Questa è la sacra libertà che Cristo ci ha largito, e che nessuna potenza o prepotenza umana può menomare.
La verità ci lascerà giudicare degli avvenimenti e delle cose secondo il loro valore reale, e ci salverà dalle illusioni nostre, dai falsi giudizi del mondo....
Ciò ci renderà strani agli occhi dei nostri fratelli, agli occhi di molti di essi, ma quando tutte le cose terrene verranno meno a noi non saranno serbate delusioni amare, ma solo un aumento di luce e di amore.
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«Cercate uccidermi perchè la mia parola non penetra in voi.»
Quante volte, leggendo il Vangelo, ci troviam davanti all’incomprensione che Gesù trovò sulla via! Pare il destino d’ogni veggente quello di non esser compreso! Pare sia il premio d’ogni grande d’essere accolto male e calunniato e insidiato e oppresso.
La grandezza dei pochi eccita l’invidia dei molti mediocri e inetti, che temono danneggiati i loro interessi, offuscati se stessi per la luce intensa che emana da essi e, per salvarsi, per tenersi a galla, cercano uccidere i banditori di quella parola che non penetra in essi.
Così nessun uomo grande non è mai degnamente e giustamente apprezzato da’ suoi contemporanei: è necessario che passi il tempo opportuno per sedare le ire e lasciare che la verità trionfi.... è triste, ma fu sempre, ma è ancora così!