Pagina:Italiani illustri ritratti da Cesare Cantù Vol.1.djvu/349

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napoleone 327

riceva merci inglesi. Si privi tutta l’Europa di tanti comodi, di tanti piaceri e bisogni, affinchè la perfida Albione cessi i guadagni che trae dalle colonie. Così rovinava le speculazioni; stabiliva un gigantesco spionaggio, e confische, e violazione di lettere e di magazzini, e la necessità di un despotismo quale al tempo del Terrore; e si facea nemici tutti, anche i proprj sudditi, impediti di vestir cotone, bevere caffè, gustar zucchero e droghe. S’imponeva inoltre la necessità di sempre nuove guerre per obbligare tutti i popoli d’Europa a respinger le navi e le merci inglesi.

Allora la politica di Napoleone ebbe un programma, l’inceppamento; quella dell’Inghilterra, la libertà di commercio. Ormai tutti i nemici di Napoleone sapeano dove troverebbero appoggio e concorso; e faceano sorgere contro di lui il fantasma pel quale egli era ingrandito: la libertà dei popoli.

Costretto a divenir tiranno, nessun’ombra o possibilità di resistenza tollera fra’ suoi: ha scontentato i suoi generali: ha scontentata la famiglia quando, repudiata Giuseppina che aveva sposata al momento dell’incoronazione, impalmò Maria Luigia, fìglia dell’imperatore d’Austria, quasi sentisse il bisogno d’allearsi alle antiche dinastie, egli figlio rinegato del popolo e della rivoluzione.

Avendo, con opere di volpe più che di leone, spodestato i Borboni di Spagna per surrogarvi suo fratello Giuseppe (1808), quella nazione, insofferente del giogo straniero, si rivoltò, cominciando l’indomabile guerra di bande, che, fiancheggiata dall’Inghilterra, costò infiniti sagrifizj a Napoleone, e mostrò alle genti che era possibile resistergli. Dal 2 maggio 1808 al 10 aprile 1814, sei campagne rinnovò egli in Ispagna, con fierezza d’odio personale, senza fede di paci, nè armistizj, nè quartieri d’inverno, e contano vi perissero 100,000 uomini l’anno. A questo erasi condannato il vincitor di Marengo.

Pretese che anche il papa secondasse le sue viste ambiziose; dichiarasse guerra a’ suoi nemici; mettesse le benedizioni e le scomuniche a suo servizio; nominasse i vescovi a suo talento; cassasse il matrimonio suo con Giuseppina, e riconoscesse quello con Maria Luigia. E poichè il papa vi oppose quella potentissima voce della giustizia, che sgomentò sempre i violenti. Non è lecito, Napoleone decretò che gli Stati Pontificj, donati dal suo predecessore Carlomagno, erano aggregati all’Impero francese; fece condurre il papa prigioniero