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STORIA

DI ALI’ MOHAMMED IL GIOIELLIERE

O DEL FALSO CALIFFO.

— Sire, il califfo Aaron Alraschild, essendo uscito una sera secretamente dal palazzo, come accadevagli sovente, travestito da mercante, ed accompagnato da Giafar e da Mesrur pur travestiti, percorse con essi molti quartieri di Bagdad, e si trovò sulle sponde del Tigri. Scorto un vecchio seduto in una barca, gli si accostò, e salutatolo cortesemente, lo pregò di condurlo in barca a spasso sul fiume, offrendogli una pezza d’oro.

«— Signore,» rispose il vecchio, mettendo in tasca la moneta, «mi rincresce, ma m’è impossibile procurarvi questo piacere, perchè il califfo Aaron Alraschild viene qui tutte le sere a prender il fresco, e, passeggiare in gondola, accompagnato da un araldo, il quale grida: «Proibizione a tutti, di qualunque condizione siano, grandi o, piccoli, giovani o vecchi, di traversare il Tigri, sotto pena della testa, o di essere appiccati all’albero della loro nave.» Voi arrivate nel momento che deve passare, e vi consiglio di partirvi subito. —

«Il califfo e Giafar, maravigliati di ciò che udivano, diedero due pezze d’oro al vecchio, pregandolo di nasconderli sotto alcune tavole che formavano una specie di capanna in mezzo al suo battello, aspettando che la gondola fosse passata. Il vecchio prese il danaro, raccomandandosi a Dio, e fatti entrare il Califfo ed i suoi compagni nella barca, si allontanò